Sono molti i cambiamenti che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha introdotto nella nostra vita: una delle nuove abitudini quotidiane riguarda l’uso della mascherina, un accessorio indispensabile per proteggere sé stessi e gli altri.
Tuttavia, coprire naso e bocca per tante ore può purtroppo provocare qualche piccolo disagio alla pelle del viso, generalmente disabituata a restare occlusa per lunghi periodi di tempo. Le fastidiose irritazioni da mascherina colpiscono soprattutto chi ha la pelle sensibile, ma possono essere soggette a rossori e infiammazioni anche le pelli meno delicate, suscettibili anch’esse ai problemi cutanei che l’uso prolungato di questo accessorio porta con sé.
Dato che indossare questo capo sul viso è oggi inevitabile, cerchiamo di capire come prevenire le irritazioni da mascherina, individuarne i sintomi non appena compaiono e adottare rimedi efficaci.
I sintomi delle irritazioni da mascherina
Sono ad oggi numerose le ricerche dermatologiche che hanno studiato il fenomeno dei fastidi cutanei derivanti dall’utilizzo della mascherina e che hanno cercato al contempo di fornire risposte sempre più efficaci per contrastarle.
Si è osservato, ad esempio, che tra le problematiche più comuni nei soggetti costretti a portare una mascherina sul volto per molte ore durante la giornata ci sono eruzioni cutanee, prurito, rossori, follicoliti, desquamazioni e diverse forme di ipersensibilizzazione.
Tra i sintomi di questo particolare tipo di irritazioni, però, possono esserci anche la comparsa o l’esacerbazione di problematiche, preesistenti o meno, quali dermatiti da contatto, rosacea, dermatiti da irritazione sui punti di pressione della mascherina – tipicamente naso e/o orecchie – dermatiti seborroiche o acne.
Un nuovo termine, ossia maskne, è stato infatti coniato appositamente per indicare il range di sintomatologie collegabili alle forme di acne derivanti dall’uso della mascherina facciale: si tratta di forme di acne occlusive e caratterizzate da comedoni e papule infiammatorie presenti soprattutto nella zona del mento e sugli zigomi.
A peggiorare con l’uso prolungato della mascherina sono anche i casi di eritema e di dermatite seborroica, sempre con alterazioni cutanee presenti soprattutto nella zona coperta dalla mascherina.
In alcuni soggetti particolarmente predisposti si sono potuti osservare anche disturbi quali candidosi del cavo orale, causati da una crescita eccessiva di funghi e lieviti per le condizioni di umidità all’interno del dispositivo di protezione.
Di contro, l’impiego di questi dispositivi di protezione può generare irritazione da mascherina alla gola, con bruciori e problematiche respiratorie date principalmente da una scarsa idratazione del cavo orale, sia per l’effetto filtrante della mascherina, sia per la tendenza a bere con meno frequenza quando la si indossa.
Le forme di dermatite da mascherina FFP2 riguardano anche labbra e zona periorale: la sensazione di sete e disidratazione portano a leccarsi istintivamente le labbra con una frequenza inusuale, irritando la pelle delicata di questa zona del viso.
Un altro degli effetti segnalati è anche la comparsa di nuove rughe e di nuovi pattern di micro-solchi sul viso. Non sono rari nemmeno i fenomeni di allergia alla mascherina con sintomi spesso tipici quali bruciore, prurito, eritemi o edemi nella zona del contatto, desquamazioni e arrossamenti.
Tutte le possibili sintomatologie in ogni caso variano molto di caso in caso e sono influenzate da elementi quali la tipologia di pelle, il tempo di indosso, il tipo di mascherina utilizzata e i materiali di cui è composta, oltre che da fattori soggettivi come una personale sensibilità che può esporre maggiormente a questi rischi.
Quali sono le cause delle irritazioni da mascherina?
Perché si presentano queste particolari forme di irritazione in chi indossa la mascherina per parecchio tempo? Il principale problema si può rilevare nella natura occlusiva delle mascherine protettive.
Generalmente composte da materiali come TNT in polipropilene o simili tessuti, una volta indossate le maschere creano sul viso un ambiente caldo-umido, certamente poco confortevole per la pelle e generato dalla condensa derivante dallo scambio costante tra aria esterna e aria calda della respirazione.
Una simile condizione non comune può far sì inoltre che il pH della pelle venga alterato e che sebo, sudore e impurità si accumulino sulla cute, impedendole una normale ed equilibrata traspirazione e una sufficiente ossigenazione.
Anche l’azione meccanica di sfregamento tra mascherina e pelle può essere un importante fattore di discomfort cutaneo, così come l’effetto ventosa di alcuni particolari tipi di mascherine che, per restare adese al viso, generano pressione specialmente su alcune aree del volto come il naso, gli zigomi e il retro delle orecchie.
Nei casi in cui a generare irritazioni e infiammazioni sia una vera e propria allergia da mascherina, i responsabili sono di solito alcuni componenti di fabbricazione del tessuto o dell’elastico della stessa, oppure la presenza di nichel, cromo e cobalto nelle parti metalliche che aiutano il dispositivo ad aderire al volto.
Se sintomi della dermatite da mascherina sono senza dubbio fastidiosi e difficili da tollerare, esistono fortunatamente alcune strategie per limitare i danni e aiutare la pelle a rigenerarsi con efficacia, ritrovando il suo pieno benessere.
Irritazioni da mascherina: cosa fare per prevenirle?
Tra i principali rimedi per le irritazioni da mascherina ci sono una corretta detersione e una buona idratazione.
Prima di indossare la mascherina è bene pulire accuratamente la pelle utilizzando un detergente delicato, meglio se formulato appositamente per le pelli più sensibili, comunemente soggette a rossori, pruriti e secchezza.
Anche i movimenti di pulizia devono essere delicati e leggeri, per non contribuire all’irritazione del viso e per non diffondere eventuali infiammazioni già presenti in altre zone del volto.
Al di sotto della mascherina poi è fondamentale applicare una buona crema idratante, priva di ingredienti aggressivi e ricca di sostanze nutritive, da applicare con un rilassante massaggio fai da te al viso.
La skincare routine serale dovrebbe prevedere gli stessi passaggi, per restituire nutrimento a una pelle provata dall’uso di mascherine chirurgiche o FFP2. Dopo aver deterso la pelle applica quindi il tuo siero notte e la tua crema preferita, meglio se di origine naturale e prive di profumazioni artificiali e potenziali allergeni.
Per prevenire le irritazioni è buona norma, inoltre, usare solamente mascherine adeguatamente certificate con marchio CE e preferibilmente bianche, per evitare che i coloranti sintetici possano fornire ulteriori fattori irritanti.
Infine, è indispensabile cambiare con frequenza regolare la mascherina, per evitare che su di essa si accumulino sostanze irritanti e residui di trucco, smog e impurità che possono esacerbare i sintomi di eventuali irritazioni.
Pelle irritata: via libera a trucco ed esfoliazione?
Per quanto l’uso di trucchi e pigmenti non sia vietato sotto la mascherina, va sicuramente posta particolare attenzione alla scelta dei giusti prodotti make-up, obbligatoriamente di elevata qualità, e va considerato il fatto che all’interno dell’ambiente umido della mascherina qualsiasi sostanza che peggiori l’ostruzione dei pori contribuisce essenzialmente alla comparsa di sfoghi di varia natura.
Su una pelle già irritata, inoltre, è meglio evitare l’uso di prodotti esfolianti poiché, per quanto utilissimi, di loro natura mettono alla prova la resistenza della pelle: meglio optare per l’applicazione, una volta a settimana, di una maschera lenitiva o detox, che possa coccolare la pelle con un momento di intenso nutrimento e relax.
Niente di meglio per restituire alla pelle il comfort di cui ha bisogno per mantenersi sana e in forma.